Fausto Russo Alesi è attore di cinema e teatro, ed è davvero difficile stabilire una priorità di un ruolo sull’altro. Rigoroso e colto, appartiene a quella generazione di attori (ma anche di drammaturghi/attori) di origine meridionale che dal Sud, dalla Sicilia in particolare, sono approdati al Nord per aprirsi a nuove esperienze, per creare nuove sinergie. Ed è proprio nel segno della conoscenza e dello studio serio e profondo che Fausto si è mosso sin dall’inizio, dal diploma alla “Paolo Grassi” di Milano alla frequentazione di personaggi importanti della cultura teatrale contemporanea. Si pensi al sodalizio con Luca Ronconi, Serena Sinigaglia, Peter Stein e Gabriele Vacis. La partecipazione a film importanti ed il rapporto con un regista come Marco Bellocchio hanno senza dubbio completato e arricchito la sua profonda preparazione ed il suo costante bisogno di provare nuove esperienze come la formazione dei giovani o la riscrittura per la scena di classici europei come “Padri e figli” di Turgenev, nell’adattamento di Fausto Malcovati, nato al Centro teatrale di Santa Cristina di Ronconi, o il più recente “Ifigenia in Aulide”, in cui Russo Alesi ha collaborato alla riscrittura con Letizia Russo nell’ambito del Progetto Bottega XNL-Fare Teatro creato da Paola Pedrazzini. Un prezioso esempio di contributo alla denuncia della guerra, di tutte le guerre. Nella sua carriera un posto di rilievo occupa senza dubbio il suo approccio a Eduardo attraverso due progetti diversi ma complementari: “Natale in casa Cupiello”, operazione ardita, non un monologo ma ”un assolo” dove il testo suona come un meraviglioso spartito musicale di toni e di timbri diversi che vibrano, e “L’arte della commedia”, riflessione sul teatro, sul potere e sulla censura e sul diritto di ogni cittadino ad essere tutelato e protetto nei suoi diritti. Un Oreste Campese immenso che commuove e scuote gli animi.
GIULIO BAFFI