“Affogo” di Dino Lopardo, dal Torino Fringe Festival dove vince il concorso del “Premio letterario”, a Castrovillari per ricevere gli applausi convinti del pubblico della ventiquattresima Primavera dei Teatri; passando per Siena, a occupare il secondo posto tra gli spettacoli scelti dai partecipanti a “In Box dal vivo”. Già venti piazze per la prossima stagione, con un solo punto/replica di distanza dal primo spettacolo scelto dai partecipanti. È la drammaturgia inclemente di Dino Lopardo che si fa strada. Qualcuno la ha incontrata al Franco Parenti con “Ion”, uno spettacolo da ricordare. Sembra essere un “anno buono” insomma per il giovane drammaturgo che dalla sua Basilicata trae umori e memorie, lingua e sussulti, per un racconto nero, venato però di ironia e non privo di qualche sussulto colorato. Percorso sghembo di vita segnata e memoria in subbuglio perenne per ferite mai rimarginate che dall’infanzia si lancia verso un’adolescenza non proprio felice e chissà poi per dove s’incammina; in un sentiero accidentato e nervoso, come quello di tanti “giovani del Sud” che non fanno più notizia.
È sogno o incubo, racconto o denuncia, l’”Affogo” di Lopardo, affascinante seconda tappa della sua “Trilogia dell’odio”, visionaria iperbole di storie che intrecciano bullismo, infanzia non felice, sogni infranti. Il primo è stato “Cesso / la morte si conquista giocando”, affrontando il turbamento grande della ludopadia, del lavoro precario, del suicidio, dei disturbi in famiglia, il terzo sarà “Rigetto” imperniato sulla dannazione delle dipendenze alimentari e da social.
In mezzo questo “Affogo” è come un grido, affidato al bel talento di Mario Russo, forte e agile in scena a dar di matto per passione e paure, ed Alfredo Tortorelli silenziosa presenza che ne attraversa il percorso. Mario Russo è Nicholas, personaggio insicuro che oscilla nei territori della violenza subita e inflitta, e nelle paure che intralciano il sogno di diventare un giorno applaudito campione di nuoto, superando la paura dell’acqua confidata alla “papera” che gli è compagna nella grande vasca, rifugio colmo d’acqua. Sottoposto alle vessazioni persecutorie di una zia, prodiga di sgridate e sberle che dovrebbero far bene e invece lasciano segni profondi di comportamento violento, apre le porte dell’infelicità futura trasformando i ricordi restituiti nelle azioni tese e lucide dei suoi anni giovani travolti dall’ansia come da un’epidemia inguaribile. E così Lopardo che è giovane e bell’esponente di una drammaturgia fantastica e ben piantata in terra a dire e costruire con la rabbia che gli compete, gioca di scarto e aggredisce il suo tempo. Pensa, progetta e realizza, da sagace scenografo, lo spazio necessario per metterci dento il suo spettacolo: una gabbia/vasca a cui Russo si affida per invenzioni e capriole d’acqua, e disegna in piccolo perimetro d’illusione la piscina che ne accoglie le imprese d’agonismo frustrato.
Bel gioco di squadra dunque, anche se piccola, ma compatta, con poche ma eccellenti presenze capaci di sottrarsi alla noia del racconto autoreferenziale che sta invadendo tanta parte del nostro troppo prudente teatro malinconico. A costruire lo spettacolo che merita gli applausi come è accaduto ad ognuna di queste prime “tappe”. E continuerà certamente nelle prossime già in programma, scelte dal pubblico/impresa di InBox dal vivo. Conviene appuntarne i teatri ospiti, per non perdere questo spettacolo: Accademia Perduta Romagna Teatri (Forlì-Cesena-Faenza), Amat (Marche), Associazione Settimo Cielo (Arsoli), Atcl (Lazio), Circuito Claps (Lombardia), Dracma Centro Sperimentale D’arti Sceniche (Polistena), Elsinor Centro Di Produzione Teatrale (Firenze-Milano-Forlì), Ente Teatro Cronaca (Napoli-Benevento), Fondazione Palazzo Litta Per Le Arti (Milano), Fondazione Toscana Spettacolo, Giallomare Minimal Teatro (Empoli), Murmuris (Firenze), 1 Teatri Associati Di Napoli 1 Teatri D’imbarco (Firenze), Teatro Del Cerchio (Parma), Teatro Delle Forche (Massafra), Teatro Delle Temperie (Valsamoggia), Teatro Franco Parenti (Milano), Teatro Pubblico Pugliese, Teatro Scientifico (Verona), Tinaos-Festival Estivo Del Litorale (Trieste-Udine). (giulio baffi)
Affogo
scritto e diretto da Dino Lopardo
con Mario Russo e Alfredo Tortorelli
scene di Dino Lopardo
aiuto regia Amelia Di Corso
calligrafia Andrea Liserre
produzione Gommalacca Teatro
sostegno all’allestimento Collettivo Itaca
con il sostegno della residenza artistica Il filo immaginario
visto il 28 maggio 2024
al Capannone di Castrovillari per XXIV Primavera dei teatri