Allieva di recitazione alla Scuola “Alessandra Galante Garrone” di Bologna, poi impegnata in interpretazioni dirette da registi affermati, Linda Gennari si pone in primo piano fra le interpreti delle ultime generazioni. La sua deflagrante personalità si esprime maiuscola nel personaggio della pilota di jet supersonici che viene degradata a mortificanti impieghi. È nel monologante “Grounded” di George Brant, regia di Davide Livermore, che conquista autorevolezza recitativa e straordinaria presenza scenica in uno spettacolo, preparato, sospeso e rappresentato nel periodo della pandemia, dalle varie e severe esigenze interpretative. La prova è di accattivante intensità ritmica e d’impressionante tenuta psicofisica. Prodezze vocali e mimiche, nel corso dell’estenuante rappresentazione, colpiscono per profondità d’autoanalisi, nell’assillo e nell’emozione di domande intelligenti e terribili sulla propria vocazione, sull’amore umano e sulla guerra. Con lo stesso regista prosegue in “Agamennone”, di Eschilo, nel ruolo di Cassandra quando staglia una figura aspra e dolente, tormentata sia per l’immersione in tanti delitti, sia per il dovere d’annunciare un futuro funesto per tutti. Per le doti naturali, i talenti imitativi e il dosato distacco dall’identificazione realistica, l’intelligenza concretata in cultura dell’interpretazione e scandaglio dei propri limiti – dal realismo della vocalità alla corporeità energica e duttilmente dominata – Linda Gennari si dimostra un’artista di maturità rara, eppure ancora capace d’ulteriore versatilità creativa.
Napoli, 14 novembre 2022
Il presidente ANCT
Giulio Baffi