Se ne è andata Maria Grazia Gregori, e mi rattrista il pensiero che non la incontrerò più in un teatro o ad un festival e non vedrò più il suo sguardo eloquente, capace di trafiggere chi non le sembrava abbastanza attento al talento, il sorriso che non dava scampo, non sentirò più la sua voce tagliente nel giudizio, magari impietoso ma vero nella costruzione del percorso che diceva di uno spettacolo visto. La saluto con grande rispetto e con sicuro affetto, ritrovando nei miei ricordi lunghi nel tempo il nostro lavoro di militanza sulle pagine de l’Unità. Lei a Milano attenta alla storia del Piccolo, al talento prediletto di Luca Ronconi e di tanti altri registi, attrici, attori, autori da scoprire per drammaturgie, scenografie, costumi, musiche. Io a Napoli e a Roma, ad apprendere e fare tesoro della lezione di Paolo Ricci e di Aggeo Savioli, maestri severi ed affettuosi che mi hanno insegnato la sintassi del vedere uno spettacolo senza confonderli con affetti e predilezioni. Chissà se anche lei è stata maestra severa, io l’ho conosciuta nei primi anni dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, ai tempi delle polemiche infuocate e del teatro impegnato a cercare strade nuove che non cancellassero quelle vecchie, ma ne serbassero memorie e insegnamenti. Maria Grazia era sicura nei suoi giudizi, per rapidità del comprendere e profondità di conoscenza, era pronta a discutere di uno spettacolo ma irremovibile nelle sue convinzioni, ironica e tagliente, curiosa e disponibile.
Non riesco a ricordarla senza Italo al fianco, compagno indivisibile e ombra gentile a cui va il mio pensiero anche stavolta, tenendoli uniti nell’affetto pudico che ci ha legati e nella stima grande che ho avuto per lei, per le sue scelte culturali, per la sua passione civile, per la chiarezza dell’analisi e la certezza della conoscenza. Critica di lungo percorso, docente di Storia del Teatro e della regia alla Scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano, testimone instancabile dei fatti del teatro e degli spettacoli sulle pagine de l’Unità e di Delteatro.it, saluto Maria Grazia Gregori a nome mio, del direttivo, di tutti i soci dell’Anct.
(Giulio Baffi)