È scomparso all’età di 67 anni per un male incurabile Marco Sciaccaluga, l’Associazione Nazionale dei Critici di Teatri lo saluta e lo ricorda con un intervento di Enrico Marcotti.
Marco Sciaccaluga era aregista ed ex condirettore con Carlo Repetti (morto solo pochi mesi fa) del Teatro di Genova di cui ha ricoperto anche il ruolo di direttore della scuola di recitazione in cui si era diplomato. Una vita all’ombra dello Stabile ligure ma con incursioni anche in altri teatri (Catania, Torino, Trieste, Veneto) e compagnie private (Giuffré, Mauri, Tieri-Lojodice). Il teatro italiano con Sciaccaluga perde uno dei suoi esponenti più sensibili e raffinati. Cresciuto alla corte di un gigante della regia come Luigi Squarzina , firmò il suo primo spettacolo all’età di 22 anni: “Equus” di Peter Schaeffer , testo spigoloso e duro, che lo rivelò alla critica e al pubblico. Tante le sue messinscene in quasi 50 anni di carriera con una predilezione per i classici (Shakespeare, Calderon, Miller, Strindberg, Goldoni, Piandello, Pinter, Beckett, Brecht). Tra i suoi spettacoli più riusciti si ricordano “Morte di un commesso viaggiatore” ed “Erano tutti miei figli” di Arthur Miller, “Re Lear” di Shakespeare, “Un mese in campagna” di Turgenev, “Un nemico del popolo” di Ibsen, “Esuli” di Joyce, senza dimenticare “La bocca del lupo” di Remigio Zena, manifesto del teatro genovese adattato da Arnaldo Bagnasco. Fino ad arrivare alla sua ultima regia, “Rosencrantz e Guildestern sono morti” di Stoppard, portata in scena nel 2019 appena prima di ammalarsi. Tanti gli attori con cui ha condiviso applausi e successi il regista genovese: da Eros Pagni a Lina Volonghi, da Ferruccio De Ceresa ad Elsa Albani, da Gabriele Lavia a Mariangela Melato, da Alberto Lionello a Vittorio Franceschi, fino ad Elisabetta Pozzi, Orietta Notari e Alberto Giusta.Ha lavorato anche all’estero, in Olanda e Croazia, con “fughe” anche nella radio e in tv. Sciaccaluga lascia la moglie e tre figli, tra i quali Carlo, ha seguito le orme del padre.