la Strada per noi italiani è sinonimo di film d’eccellenza del 1954, di quel genio visionario che è stato Federico Fellini, con una interprete straordinaria come Giulietta Masina, sua compagna nella vita, attrice preziosa e collaboratrice in molte pellicole cinematografiche. Ma la Strada, è anche un magnifico e prezioso balletto in un atto unico, con la musica di Nino Rota, rappresentato per la prima volta, il 10 marzo del 1967 al Teatro alla Scala di Milano, con la coreografia di Mario Pistoni, e primi interpreti, niente meno che Carla Fracci, nello struggente ruolo di Gelsomina, con Aldo Santambrogio, nel personaggio di Zampanò e lo stesso Pistoni nei panni del Matto. Altre interpreti si sono cimentate nel tempo in questo personaggio, come Oriella Dorella, anch’essa ballerina scaligera, ben centrata nella parte di Gelsomina, poiché in essa avviene una trasformazione. Al teatro Regio di Parma, in Prima nazionale in esclusiva per l’Italia, è avvenuta questa magia, tra un pubblico affascinato silente, traghettato nel melodramma narrativo, capace di esplodere in fragorosi applausi nel decretare ovazioni infinite agli interpreti.L’Etoile internazionale di origine rumena Alina Cojocaru, e residenza britannica, incanta e conquista per la metamorfosi incarnata nel ruolo di Gelsomina, emotivamente plasmata e identificata in un processo di rilettura di se stessa allo specchio, che lei stessa sottolinea di aver costruito in più interviste, scavando nel profondo quasi in un processo simbiotico analitico, ben oltre i passi tecnici o la pantomimica necessaria in scena per calarsi nel ruolo. E la relazione si costruisce perfettamente con il personaggio rude e affascinante di Zampanò, in una chiave più moderna ed attuale, sostenuta da una partnership eccellente ed azioni sceniche a sostegno del carattere forte e despota brillantemente eseguito da Mick Zeni, Primo ballerino scaligero. A fare da contraltare poi, nel ruolo del Matto circense, Johan Kobborg, spicca per le sue capacità teatrali, acquisendo oltre agli strumenti tecnici del ballerino, anche il sapersi destreggiare con gli attrezzi della jonglerie e il monociclo. L’elemento degli Angeli a protezione di Gelsomina fluttuante tra la sua disarmante ingenuità e il bisogno di essere amata, interpretati con fluidità ed armonia da Marc Jubete e Claudio Cangialosi, sono insieme al corpo di ballo con evidenti qualità tecniche ed espressive, il risultato di una osmosi perfetta. La coreografia neorealista che adduce ad una forte connotazione psicologica rinnovata nel suo impianto, rimodernata nel rendere ancora più attuali i sentimenti corporei, è frutto della coreografa Natalia Horecna, con cui la stella lucente di Alina Cojocaru, ha lavorato al progetto ed esordito con il balletto La Strada, nella produzione del Sadler’sWells Theatre a Londra, in Prima mondiale a gennaio del 2024, ora itinerante in tournée. La storia di un dolore annunciato, così attuale, con le sue contraddizioni, il rapporto di sottomissione, di annientamento della personalità, in cui l’aura della dimensione onirica e fatalista, fungono da contenitore, nel traghettare sapientemente ancor oggi, un argomento di urgente attualità.
