Le suggestioni si fondono nella terra ancestrale dell’isola di Sardegna, che ha ospitato il tour della Compagnia Artemis Danza diretta da Monica Casadei, nei teatri delle province di Arzachena, Ozieri, Lanusei, Nuoro, Macomer, Sanluri e Oristano, accolti da un pubblico attento e generoso di applausi. Lo spettacolo incluso nel circuito multidisciplinare dello spettacolo dal vivo e CeDAC, Centro diffusione Attività Culturali, non è una prima volta per l’acclamata Compagnia Artemis, esibirsi sul suolo sardo, reduce nel precedente anno di un tour internazionale in Sud America, sempre volta ad allargare i confini artistici ed abbracciare culture altre. Casadei, di origine ferrarese, crea questo omaggio coreografico, in onore ai festeggiamenti nel suo trentennale dalla morte, per Federico Fellini che incrocia trasversalmente nella sua vita d’infanzia, che viene segnata dal destino di ritrovarsi poi nell’atto creativo del suo ricordo, con gli spettacoli, La Felliniana, I Bislacchi e Il Circo di Fellini. Con le oltre cinquanta creazioni artistiche firmate da Monica Casadei, a cui si affianca la produzione e promozione artistica di opere di giovani autori e formazione, le contaminazioni con differenti linguaggi stilistici, luoghi e spazi urbani, creano una precisa forma di contenuto nella stesura della cifra stilistica della Casadei, sempre in divenire, come nel caso dello spettacolo Il Circo di Fellini, ironico, onirico e metafisico, di tappa a Ozieri, con incursioni circensi. La commistione di trampolieri, roue cyr e giocoleria con i passi di danza dei consolidati danzatori della Compagnia Artemis, si fondono per dare allo spettatore, colori, atmosfere, emozioni, di rimando ai capolavori della cinematografia felliniana, in un viaggio onirico senza tempo. La coreografa forte della sua formazione filosofica universitaria, degli studi intrapresi per la danza contemporanea in Francia e a Londra, e a quel particolare rimando dei gesti e della centratura marziale appreso dai maestri giapponesi dell’Aikido, che ritroviamo anche nella sua produzione di progetti artistici sofisticati sulla figura dei personaggi femminili del melodramma nell’Opera lirica, qui ritrova nella poetica di Fellini, un abbraccio al bambino custodito in ogni uno di noi, con la morbidezza di una donna madre di tre gemelli quale è, che si apre all’inclusione e all’accoglienza in trait d’union tra la nobile arte della danza con stilemi misurati con dovizia nella scrittura coreografica. Dalle stesse parole della Casadei introduttive allo spettacolo, si coglie tutto l’immaginario, nel ricordo suo di bambina che insieme al suo coetaneo Massimo, nipote di Giulietta Masina, andavano al circo e nelle grandi roulotte di Nando Orfei, scoprendo un mondo nuovo. Casadei : …” Si può dire che Federico Fellini è un antesignano di inclusività, ove personaggi bislacchi e stravaganti, diventano poetici, valorizzando le fragilità della diversità umana, nella giostra della vita”.