GASH un trittico al teatro S Matteo nel segno del GAGA pensiero

Nel contesto della seconda edizione del GAGAFest, ideato e promosso dalla Ass.ne La Stanza di Danza diretta da Simona De Paola ed Elisa Gazzola, presso il Teatro S.Matteo di Piacenza, è andato in scena lo spettacolo GASH, un trittico, nel segno del GAGA pensiero, un metodo di linguaggio del movimento corporeo che è stato creato dal coreografo israeliano Ohad Naharin, direttore della Batsheva Dance Company, definito dal New York Times, come “ uno fra i più grandi coreografi e fra le migliori compagnie mondiali ”.

GAGA, un movimento liberatorio, che non tiene conto di nessuna regola tecnica e di compostezza del corpo, dedita a liberare mente e corpo dalle tensioni psicofisiche, che attinge dal quotidiano, dagli stati d’animo più profondi, dall’ascolto nel silenzio, senza specchi e in assenza di giudizio o pregiudizio. Ospiti del progetto i danzatori e divulgatori del metodo, Billy Barry, Nunzia Picciallo, Gianni Notarnicola, Elena Bolelli.

Il GAGA pensiero, parte dalla necessità, come nel caso del popolo israeliano, di poter esprimere condizioni socio culturali, religiose, governative, compresse e censurate, che attraverso la comunicazione non verbale del corpo e della danza, riesce a trovare una via per farsi ascoltare. Una voce, una luce, spesso offuscate, per dare estrinsecazione alle minoranze. Un affascinante riscontro del pragmatico coreografo Naharin, lo si può dedurre dal docufilm di successo Mr.GAGA del 2016, in cui Tomer Heymann racconta dalle origini dell’infanzia nel Kibbutz fino ai più noti teatri del mondo.

Per questo la danza è demiurgica, attinge da sé stessa il potere curativo, ed il movimento del corpo, primo veicolo di comunicazione dell’uomo, ancor prima della parola, della musica, del segno grafico, diventa strumento per  liberarsi, trasmettere le sue intenzioni, le sue tensioni, le sue gioie, le sue emozioni. Un esempio di commistione di generi  visto a teatro di recente con lo spettacolo Pupo di Sofia Nappi, coreografa toscana presente nel panorama americano, di formazione presso la Alvin Ailey Dance Company, coglie nel codice del GAGA con Hofesh Shecter una sua cifra stilistica.

Prendendo ad esempio la celeberrima frase ” nulla si crea , ma tutto si trasforma”, anche il GAGA pensiero è una mutevole estrinsecazione dell’evoluzione di movimenti precedenti, che hanno dato luogo ed applicazione alla danza libera, all’improvvisazione, all’espressione corporea, alla danza terapeutica, al teatro danza, ed anche il GAGA, si indirizza oltre ad un pubblico neofita, non professionista, e a soggetti diversamente abili, ma soprattutto a danzatori professionisti che in seno alla Compagnia e singolarmente hanno il compito di divulgarne il verbo.

Con GASH, lo spettacolo prende forma con lo squarcio della triade di danzatori, Billy Barry, interprete di spicco dellaBatsheva Company insieme a Gianni Notarnicola, Nunzia Picciallo, con il duetto e gli assolo, in pieno stile GAGA, sull’onda della transizione e del tramandare mutevole del linguaggio, in cui è evidente lo spirito libero da cui si genera il movimento portato in scena da corpi tecnicamente forgiati, con en dehors, développés, punte e attitudine proprie della preparazione del ballerino,  qui al servizio del pensiero GAGA. Il duet B.O.A.T.S. , come gli assolo WAMI e KAMA, già premiati in prestigiosi contesti internazionali, racchiudono tutti gli ingredienti della cifra stilistica promossa dal suo ideatore Naharin, con corpo e voce, per dare visibilità ad argomenti, come la solitudine, l’accettazione di sé, la condizione di genere, l’insostenibile leggerezza dell’essere, con ironia, trasgressione ed irriverente provocazione, mai volgare, per destare gli animi nel portare il pubblico alla condivisione del concetto stesso di GAGA, che in lingua africana nigeriana significa, grazia, bellezza.

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