Immaginatevi la saga di Fantozzi a teatro. Con tutti i suoi personaggi che sfilano sul palco come maschere tragicomiche di una rinnovata Commedia dell’Arte contemporanea. L’idea è venuta a Davide Livermore, direttore del teatro Stabile di Genova, regista di opere liriche (per quattro volte firma l’apertura di stagione alla Scala di Milano) e di spettacoli di teatro totale che fanno sempre discutere.
Questa volta il progetto s’intitola “Fantozzi. Una tragedia” e sarà realizzato dal teatro genovese in coproduzione con Enfi Teatro e Nuovo Teatro Parioli. Incentrato sui libri dedicati dall’attore e scrittore genovese al suo personaggio più famoso, il ragionier Fantozzi, porterà in scena le sue tragicomiche imprese di uomo medio suddito del potere. E quelle di tutto il bestiario annesso, con asservimento al sistema piramidale imposto dalla società, ribellione inaspettata e poi di nuovo servile accettazione.
“Umanoidi italioti che diventano rappresentazione della nostra umana fragilità”, così li definisce Livermore in un’intervista al Secolo XIX. E aggiunge che, anche sul palco, saranno catturati nella maniera cattiva e non buonista voluta dall’autore. Senza pietà? Al posto di Arlecchino, Pulcinella, Pantalone, Brighella, Colombina ci saranno la moglie di Fantozzi, signora Pina, la figlia Mariangela, la signorina Silvani, il collega Filini, il geometra Calboni, il Megadirettore Galattico e le personalità partorite dalla vena satirica di Paolo Villaggio. E ci sarà lui, ovviamente, l’alienato e grottesco ragioniere più famoso d’Italia.
La call sul sito del teatro è rivolta ad attori che si vogliano candidare per ivari ruoli. I più noti, certo, ma anche quelli, sempre indimenticabili, collaterali. Prima tappa: mandare un proprio filmato con un link su YouTube dove i candidati “ripropongono, interpretano, evocano testi, battute esemplari, scene sostanziali dei film Fantozzi e del Secondo tragico Fantozzi”. E anche letture dei primi due libri. L’audizione? Nei primi 15 giorni di giugno a Genova, con Livermore e con il suo staff.
Cosa cerca il regista? Attori a tutto tondo, senza limiti, versatili e con una robusta preparazione. Nel programma da presentare ci sarà un monologo dai personaggi del Messaggero delle tragedie classiche e un monologo comico dalle commedie di Aristofane e Plauto. Ma anche scene tratte da film di Totò. Quali sono le caratteristiche che Livermore sta cercando negli interpreti del Fantozzi teatrale? “Tutti gli attori impareranno a fare tutto. La rappresentazione si avvarrà di tutte le forme espressive, dalla Commedia dell’Arte al teatro Kabuki”. Tutto per far trionfare Fantozzi e il suo straordinario autore: Paolo Villaggio.
Lui, il maldestro che si ustiona il palato rubando pomodorini palla di fuocoal medico dietista, e il contesto in cui si muove. Vengono in mente alcune scene sparse. Il mea culpa che il ragionier Fantozzi fa di fronte al direttore megagalattico. Diventato eroe per un giorno dopo aver pronunciato, alla proiezione forzata per i dipendenti del film La corazzata Potemkin, la fatidica frase: “Per me è una cagata pazzesca!”, torna nei ranghi. Prima però deve inscenare lui stesso la Corazzata con la famosa carrozzina che rotola dalla scalinata. Poi deve fare ulteriore ammenda. “Caro Fantozzi, la riassumiamo dal gradino più basso, farà il parafulmini”, gli dice il capo supremo divino.
Siamo negli anni ’70 e il ragioniere più famoso d’Italia accetta quella punizione con rassegnato senso del dovere. Fradicio sotto la pioggia nel cortile dell’azienda, con un braccio alzato per parare, appunto, eventuali fulmini, vede in lontananza il megadirettore che se ne va in bicicletta sotto un telone sorretto dai sottoposti e seguito dall’auto–simbolo di status.Nemmeno la regina Didone con gli schiavi.
Debole con i forti, forte con i deboli, Fantozzi subisce dai superiori le torture più fantasiose e paradossali. Innamorato della collega signorina Silvani che lo sfrutta, consapevole della sua infatuazione, torna a casa rassegnato dalla moglie Pina, casalinga, e dalla figlia Mariangela. Talmente sgraziata e scimmiesca che alle volte lui stesso non la riconosce e la chiama ‘babbuina’.
A proposito: si troverà qualcuno adatto a interpretare il ruolo dellaContessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare? O della signorina Silvani?“Noi non vogliamo che lo spettatore sia indotto – risponde Livermore – a fare il paragone con la straordinaria e immensa Anna Mazzamauro nel ruolo. Non ragioniamo con il metro di misura che uno sia meglio degli altri. Sarà un vero gioco della maschera”.
L’attrice Anna Mazzamauro questa volta potrà davvero celebrare la memoria del suo amato compagno di avventure cinematografiche.All’evento “Ballata per Genova” nel 2019 aveva avuto pochissimo tempo e battute per ricordarlo e non aveva gradito. Ora si potrà accomodare in poltrona per emozionarsi guardando ciò che insieme hanno creato: “Mortacci tua!”. Chissà se Livermore inserirà anche quel nobile linguaggio della Silvani nel suo spettacolo. Magari abbinato al suo iconicosputo sullo specchietto da cipria. L’annuncio ufficiale dello spettacolo arriverà a giugno, con la presentazione della stagione del Teatro Nazionale.