Fabio Pisano è drammaturgo che osserva con sguardo critico il presente ed il passato più recente, e si lascia affascinare dagli antichi maestri del teatro del mondo per studiarne la scrittura e piegarla al linguaggio di un oggi stupito ed attento. Ha stile personalissimo nella costruzione del tempo e della parola misurata in strutture asimmetriche create per racconti dal differente respiro, rapido come un sussulto, trattenuto come fosse ferito, profetico e crudele, pietoso e complice, da offrire come sfida alla faticosa sensibilità dell’attore. Così le storie scritte per dare vita al suo teatro, vedono piccole folle affannate, solitudini di disperata consapevolezza, sussulti di cronaca ritrovata e piegata ad una nuova sintassi necessaria ai ritmi della sorpresa. Il teatro di Fabio Pisano è conflitto non pacificante che sfugge alla logica della rappresentazione più rassicurante: che sia storia di tradimento costruita su ricerche puntigliose di avvenimenti riletti senza stupore e con freddezza da anatomopatologo, o che sia pudico racconto collettivo intravisto attraverso il disegno di una pietosa filigrana profetica, o necessità di indagare oltre il tempo di una storia già scritta da tempo per riportarla ad una sperimentazione dai ritmi sorprendenti per contrasti ed audacia. Come lo sono Celeste, Hospes, -itis”, “A.D.E., A.lcest D.i E.uripide, tre testi esemplari messi in scena e poi raccolti nel volume “Prossimità” di Editoria&Spettacolo, per lasciare un segno, una testimonianza, una possibilità di studio nel complesso linguaggio del teatro di questi anni difficili.
Napoli, 14 novembre 2022
Il presidente ANCT
Giulio Baffi