Sabato 22 ottobre, alle ore 18,30, nei locali della Fondazione Sciascia, a Racalmuto, è stata inaugurata la mostra “Sciascia e Pasolini tra i documenti in archivio”.
In mostra lettere degli anni Cinquanta e Sessanta, quando a Caltanissetta, nel centro della Sicilia, Leonardo Sciascia e l’editore Salvatore Sciascia avevano dato vita a un centro culturale riconosciuto in tutto il Paese fondando una rivista – Galleria – alla quale collaboravano molti dei più importanti letterati italiani. In una lettera Pier Paolo Pasolini prepara la recensione al primo libro di Sciascia; in altre propone la pubblicazione di sue poesie o di un racconto di Giorgio Bassani. Esemplare ancora oggi una lettera di Sciascia del 1968 che conferma il suo voto per Pasolini al premio Strega di quell’anno e respinge le profferte ricevute da Alberto Bevilacqua che gli chiedeva il voto. Sono esposte anche le prime toccanti pagine del dattiloscritto de L’affaire Moro (1978), dedicate a Pier Paolo Pasolini: Sciascia mandò una delle due copie del dattiloscritto de L’affaire Moro al traduttore francese Jean-Noel Schifano, il libro uscì contemporaneamente in Francia e in Italia. Ma in mostra ci sono anche lettere di Vincenzo Cerami, Nico Naldini, Enzo Siciliano che chiedono allo scrittore di Racamuto pareri e contributi. Inoltre, in mostra articoli di Pasolini che per esempio dedicò la sua ultima recensione a Todo modo di Sciascia; e articoli di Sciascia su Pasolini: la pagina commossa scritta all’indomani della morte dell’amico e un articolo sull’aborto e i cattolici che sembra di oggi.
Insomma, attraverso le carte d’archivio si potrà osservare, da una delle tante possibili angolazioni, il rapporto intenso che legò due fra i più grandi scrittori italiani del Novecento che “avevano pensato le stesse cose, dette le stesse cose, sofferto e pagato per le stesse cose” (così scrisse Sciascia all’indomani della morte di Pasolini).