Buio. In penombra, come in un quadro del Mantegna, giace il corpo esanime di Carmen. Tutto inizia da dove finisce l’opera, la scena indica un femminicidio, uno dei tanti che ancora oggi si consumano nei confronti delle donne.. Il coreografo e regista Luciano Mattia Cannito, già volto noto nel talent di AMICI , con il ruolo di professore e giurato, porta in scena al teatro Manzoni di Milano, lo spettacolo che a Roma ha battuto record d’incassi e raccolto consensi in ogni dove. Vincitore del Biglietto d’Oro, lo spettacolo ha ottenuto il premio Danza&Danza per la migliore colonna sonora e il Premio Positano e Ginestra d’Oro.
Creato nel 2001 e rivisitato, il progetto coreografico, vede oggi, nel ruolo della protagonista Carmen, una verace e suadente Rossella Brescia, mentre nei panni del brigadiere-Don Josè Amilcar Moret , lo scafista-Escamillo interpretato da Francesco Iacino , mentre la voce narrante attorale di Massimo Zanolla , cuce e tesse la trama enfatizzando gli stati d’animo dei personaggi imprigionati fisicamente, quale metafora di una storia che si ripete nel tempo e perpetua gli abusi nei confronti delle donne e dei più deboli. Le sfumature e i timbri dei personaggi sono scanditi quasi sempre dalla musica composta da Marco Schiavone, trait d’union con le parti corali originali di Bizet che supportano il corpo di ballo affiatato e ben coeso nelle parti dei ruoli d’insieme.
Anche per questo malumore e dissapore colto in tutti questi ultimi anni , intrisi di migrazioni di popoli, il regista Cannito, sente l’urgenza di trasportare l’opera comique francese, ritenuta nazionale, capolavoro di Georges Bizet, tratto da una novella di Prosper Merimé del 1845, sul libretto di H.Meihlac e L. Halevy, in una ambientazione contemporanea e attuale, in cui ogni uno di noi può riflettere l’angoscia del proprio tempo, nel calarsi under skin, sotto pelle, nelle tragedie altrui, riflesso delle nostre ansie quotidiane.
Sinossi
Dopo un viaggio estenuante un gruppo di profughi, sfruttati dallo scafista Escamillo, approda a Lampedusa. Appena giunti sull’isola, i disperati, vengono braccati dalle forze dell’ordine. Tra loro vi è anche Carmen, giovane e indomita bellezza di un imprecisato Sud del mondo, che ammalia Don José, carabiniere ligio al proprio dovere, incantato dalle sue grazie. La sua passione sfrenata di conquista trasformata in ossessione , lo porta, a sedurre ed accasare la donna, imprigionandola nella routine delle mura domestiche, tanto da renderla schiava delle mansioni e di un controllo morboso, scambiato da prima, in atteggiamenti di cortesia e passione, poi in indifferenza e sottomissione, tanto da indurla a fuggire, per ricongiungersi al campo profughi, ove lo scafista, uomo borioso e spregiudicato, accoglie Carmen sotto la sua falsa protezione, consapevole dell’atroce destino a cui sta’ andando incontro.
“ l’arte è contemporanea solo se è capace di rinnovarsi, altresì è di maniera”… E.C.S.
I solisti del Roma City Ballet Company: Silvia Accardo, Valentina Cacco, Vanessa Liberto, Daniele Luliano, Lorenzo Lupi, Nicolò Sgrilli, Federica Usalti, Maria Giulia Venanzi, Cristiano Zaccaria.