Nostalgia e ironia sono gli ingredienti che Genova, anzi “Zena”usa per aprire il suo cuore antico ai giovani. E che funziona con tutti. La commedia musicale voluta dal Carlo Felice per le scuole accompagna un ragazzo dal futuro incerto dalla porto e dai caruggi all’Argentina sull’onda struggente di “Ma se ghe pensu” e delle grandi migrazioni di fine Ottocento. E trova le note giuste per un discorso popolare e fresco che non trascura certe coordinate storiche.
Diretta da Fabrizio Lamberti su libretto di Mauro Graiani “Zena” accompagna il protagonista Bacci attraverso avventure e disavventure ripercorse e legate dalla voce narrante ( in video) di Gianrico Tedeschi e interpretate da Raffaele Ficiur, Danilo Ramon Giannini, Andrea D’andreagiovanni, Elisa Del Corso, Lamberti stesso.
Lo spettatore intuisce fin dalle prime battute: che si troverà di fronte a tutto e di più: le ribalderie di due ragazzacci (compreso Bacci) intorno al porto, la prostituta di buon cuore , il truffatore pronto a spennare tutti quelli che si stanno imbarcando. Per non parlare della “terra promessa”.
Se in platea si sta al gioco che, come si diceva in prima battuta, è anche molto ironico e auto ironico nel citare un certo tipo di generi narrativi e spettacolari, dal feuilleton alla telenovela, lo svago è garantito.
Qui diventa necessaria una precisazione su quello che si evidenzia come il nocciolo del progetto e gli dà un senso. Ben venga il piglio “pop” se, specialmente nei confronti del pubblico più giovane, non è soltanto accattivante ma se lo spettatore che si “svaga” può anche pensare.