La precoce sensibilità poetica di Fabrizio Sinisi, maturata in riflessione estetica e di scrittura nell’incontro con eminenti artisti della nostra scena, ha dato i primi frutti di intervento critico e di creazione drammatica con I Promessi sposi alla prova (di Testori, 2010), in La grande passeggiata, testo proprio (2012) e sulla scena musicale in Lo stesso mare (di Fabio Vacchi e Amos Oz, 2011). Dall’esordio con la Compagnia Lombardi-Tiezzi, è impegnato in un decennio di traduzioni, adattamenti e proprie creazioni, per i quali è stato rappresentato e premiato (ultimo, La gloria). Il repertorio interessato va da Goldoni in Trilogia a Claudel, del quale ha tradotto L’Annuncio a Maria; dai Classici greci (Medea e Antigone) a D’Annunzio e Pirandello, Shakespeare e Büchner. È conteso collaboratore di attori e registi per adattamenti e allestimenti quali Solaris (Lem e Tarkovskij), Freud o l’interpretazione dei sogni (Massini), Antigone (Sofocle), Il Misantropo (Molière). Si è distinto fra i “nuovi” emergenti per l’eclettismo e la profondità delle sue prove. Ha perseguito il primato della poesia nell’interpretazione attuale della vicenda umana; la specificità irriducibile dell’arte drammatica (vissuta nella parola dell’attore) nel confronto con gli altri linguaggi espressivi; il rifiuto del naturalismo, per esaltare l’immaginario nella rappresentazione della nostra esistenza civile e personale.
Roma, 19 novembre 2021
Il presidente ANCT
Giulio Baffi