“A Cirimonia (L’impossibilità della verità)”, messo in scena ed interpretato da Enzo Vetrano e Stefano Randisi su testo di Rosario Palazzolo, è un poetico canto alla ricerca di una struggente verità nascosta tra i frammenti della memoria delle piccole cose, che si fa parola, sogno, gesto meditato e lieve. Il congegno drammaturgico di Palazzolo, dalla grande forza espressiva, in un tempo sospeso e disperato, è un perfetto gioco linguistico, che mescola suoni e segni e che mirabilmente è trasferito sulla scena dal duo Vetrano e Randisi. ‘U masculu e ‘A fimmina sono due personaggi dalle molteplici coloriture che si interrogano crudeli, spaventati, ingenui o speranzosi perfettamente inseriti in un meccanismo teatrale carico di tensione e levità insieme, dentro uno spazio scenico (curato da Mela Dell’Erba) fatto di oggetti sbilenchi come la memoria e in un’atmosfera rarefatta e soffusa (luci Max Mugnai), fra suoni e note, (musiche di Gianluca Misiti), che acuiscono l’inquietudine e lo straniamento di una cerimonia condannata a ripetersi all’infinito.
Roma, 19 novembre 2021
Il presidente ANCT
Giulio Baffi